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Comunicazioni del Sindaco di Berlingo, Consiglio Comunale del 22 Maggio 2025

Comunicazioni del Sindaco di Berlingo in occasione del Consiglio Comunale del 22 Maggio 2025

Data: Giovedì, 22 Maggio 2025

Comunicazioni del Sindaco di Berlingo, Consiglio Comunale del 22 Maggio 2025

In questi giorni sono stato chiamato a rappresentare il Comune di Berlingo in diverse occasioni e vorrei dire una cosa: il 18 maggio si è svolta la festa degli anziani, una bella manifestazione, e ci siamo complimentati con tutti. Tuttavia chiedo all’associazione anziani “Facciamo Centro”, anche su Facebook, di esprimersi con maggiore eleganza nelle osservazioni. Noi sappiamo ciò che facciamo, ma soprattutto sappiamo cosa viene detto. Occorre rispetto per tutti e, ancor più, per il sindaco che rappresenta, a prescindere, tutti i cittadini, di destra, di sinistra e di centro.

Domenica scorsa ho ascoltato la bella omelia del parroco, ma noto che ha perso alcuni riferimenti detti e scritti, perché lui è arrivato dopo il mio insediamento del 2019. In tempi non sospetti, prima del suo arrivo nella nostra parrocchia, avevo già ricordato di essere il sindaco di tutti, evocando anche la figura di mio padre, che in tempo di guerra operava sia come artificiere sia come vigile del fuoco, disinnescando bombe e spegnendo incendi. Lo dicevo come metafora: nel ruolo di sindaco e nella vita, il compito è “spegnere gli incendi e disinnescare le bombe”, inteso come arte della mediazione e del compromesso quando necessario.

Lo dissi all’inizio del mio primo mandato e mi fa piacere che don Gianluca ne abbia ravvivato i contenuti. Questi concetti sono nostri da sempre; pertanto invito tutti, soprattutto chi rappresenta associazioni, a mantenere almeno un minimo di eleganza. Le amministrazioni che ci hanno preceduto, così come la nostra, hanno sostenuto con forza le associazioni, erogando in circa dieci anni contributi per un totale di 200.000–220.000 euro, di cui 135.000 euro all’associazione Facciamo Centro; il resto è andato ad altre realtà, compresa la parrocchia. Questo è il nostro impegno che, a prescindere dalle sensibilità personali, ci impone di andare oltre. Il nostro cuore supera l’ostacolo: dobbiamo essere positivi e propositivi per tenere unita la nostra comunità. Basta rileggere quanto ho scritto per constatare che ho sempre agito in questa direzione. 

Il sindaco ha la responsabilità di governare processi e decisioni all’interno della sua struttura e deve essere sufficientemente condivisibile su tematiche, impegni e obiettivi che ci siamo posti.

In questi giorni si è parlato di politiche giovanili e di politiche socioassistenziali che abbiamo messo in campo. Ogni iniziativa deve essere metabolizzata non solo dagli uffici e dal personale, ma anche da chi collabora con noi.

È bello vedere ragazzi delle scuole secondarie, primarie e dell’infanzia lavorare con entusiasmo insieme a chi li segue, come la cooperativa sociale PA.SOL. Sono orgoglioso dei consiglieri che hanno sostenuto questo progetto. Mi ha fatto piacere che la comunità straniera abbia risposto positivamente: significa che il messaggio, partito sin dall’inizio di questo mandato, è stato centrato. Bellissimo vedere bambini e bambine lavorare insieme: non è vero che siano lontani dalla nostra cultura; hanno grande voglia di stare insieme e di collaborare, e questa è la più grande soddisfazione per me come sindaco.

Quell’immagine rimarrà sui muri della cabina ENEL e, prossimamente, ne saranno colorate altre. “Coloriamo Berlingo”: il colore rappresenta le molte sfumature della nostra società civile; qui non esiste più solo il bianco o il nero, né il rosso e il nero, ma tanti colori. Chiedo rispetto e collaborazione per raggiungere questo obiettivo comune.

Ringrazio di vero cuore Laura, Aman e tutti i miei consiglieri per l’impegno profuso: è un risultato davvero bello.

In questi due giorni, cosa ha fatto il sindaco di Berlingo? Ho partecipato ai vent’anni di Comuni Virtuosi e al ventennale del Festival Filosofi Lungo l’Oglio. Non era scontato: ieri sono stato a Vezzano Ligure, oggi al Palazzo del Governo, per i Filosofi Lungo l’Oglio. Lo desideravo da anni e credo che un segno divino ci abbia guidati in questo incontro ventennale, come passaggio di testimone dall’esperienza di Dario Ciapetti, il nostro compianto sindaco scomparso tragicamente.

Ieri a Vezzano Ligure è stato ricordato Dario, uno dei promotori dell’associazione Comuni Virtuosi, che oggi conta più di 153 comuni in Italia. Non c’è un fil rouge che ci leghi alle precedenti amministrazioni; ci siamo scelti compagni e compagne di viaggio in base alle nostre convinzioni, che non sono mai venute meno. Abbiamo celebrato anche il decimo anniversario della sua scomparsa nel Salone Vanvitelliano: un evento non scontato, che testimonia l’impegno di questo Comune e di questa amministrazione e la volontà del sindaco di essere il sindaco di tutti, non per un ascolto autoreferenziale.

Il Festival Filosofi Lungo l’Oglio, giunto alla ventesima edizione, è un altro grande percorso che ho voluto fortemente: abbiamo incontrato più volte Francesca Nodari e riconosco il valore di chi ha vissuto la cultura in prima persona, come il padre del consigliere Dante Paolo Bonfiglio, presente tra il pubblico. Ho il piacere di annunciare che a Berlingo, in piazza Salvo D’Acquisto (in caso di maltempo nel palazzetto), giovedì 19 giugno alle 21 avremo i professori Elisabetta Moro e Marino Niola per parlare di “Gatti neri e specchi rotti. Esiste la superstizione?”. È una scelta diversa da altri comuni: oggi sono 23 gli aderenti ai Filosofi. Auspico che, risorse permettendo, si prosegua in questo percorso culturale.

Non voglio polemizzare, ma devo togliermi un sassolino: sapevo e sapevamo dei cinquant’anni della biblioteca, per questo era importante per me che il Festival Filosofi Lungo l’Oglio facesse tappa da noi quest’anno. Non mi devo vergognare di nulla: ho letto cose indecenti e offensive sul mio conto, relative ai volontari comunali della nostra biblioteca. Sono consapevolmente nel giusto, ma non cercavo lo scontro: a volte servono semplicemente regole chiare. Rimango la persona di sempre, con le mie convinzioni, e non devo vergognarmi; di certo qualcuno, semmai, dovrebbe vergognarsi.

Coinvolgiamo le scuole, indipendentemente dal fatto che vi studino fratelli, sorelle o parenti di chi ci ha votato o meno. Ho una figlia minorenne che studia a Chiari (BS): tutto ciò che faccio per le scuole, per i nostri insegnanti, lo faccio perché credo nella cultura e per sostenere al meglio i nostri studenti, senza differenze tra parente ricco e parente povero. Quando guardo mia figlia negli occhi, voglio che sappia di avere un padre di cui non doversi vergognare.

Il messaggio che volevo trasmettere questa sera in Consiglio è che un lungo processo di intenti e di obiettivi non si conclude dall’oggi al domani: le idee vanno metabolizzate e programmate. Questo è il nostro modo di intendere le cose e ne siamo orgogliosi. Ringrazio i miei consiglieri che mi assecondano, non è sempre facile, e chiedo scusa, talvolta, ai miei dipendenti e ai consiglieri, per il mio carattere complesso.

Inoltre, queste sono le iniziative che abbiamo varato: il 2 giugno celebreremo il 79º anniversario della Repubblica. Consegneremo la Costituzione ai neodiciottenni e ci sarà un momento di lettura scenica, perché riteniamo che queste occasioni vadano rappresentate al meglio. Anche un piccolo comune come il nostro deve dare risalto e una cornice adeguata a momenti così importanti. Per il prossimo anno scolastico, alle scuole medie, in vista dell’80º anniversario, prevediamo di installare una copia della Costituzione in formato più grande.

Crediamo fermamente nel messaggio della nostra Costituzione, ciò che ci hanno lasciato i padri costituenti. È un documento nato da un processo molto sentito, in un’Italia uscita dalla guerra e ancora divisa. C’è la gioia del 25 aprile, la gioia della vittoria, ma anche tanto sangue, tanto dolore e la storia non solo dei vincitori, ma anche dei vinti, che erano comunque cittadini italiani. Questa è la vera Concordia.

La Concordia l’ho predicata sin dal mio insediamento, caro consigliere Paolo Dante Bonfiglio. A volte qualcuno tenta di spaccare il paese, ma il paese si era già diviso ai tempi della diaspora dell’amministrazione del compianto sindaco Dario Ciapetti: dopo cinque anni si arrivò persino al commissariamento. Non è mai facile ereditare un comune dopo un anno di gestione commissariale: bisognava ricostruire, rimettere insieme i cocci. Come insegna il proverbio, un vaso rimane fragilmente riparato, anche se i cocci sono ricomposti. Tuttavia il vaso non era il nostro.

Abbiamo avuto pazienza e siamo stati investiti dalla pandemia più grave dal dopoguerra a oggi. Ne siamo usciti, forse non perfetti, ma consapevoli: ciascuno si farà la propria idea, però abbiamo orgogliosamente fatto il nostro dovere, tenendo unito il paese e dando risposte a tutti. Vogliamo continuare su questa strada, anche nei confronti di comunità culturalmente distanti dalla nostra: attraverso il festival Pestöm e temi precisi affidati alle scuole, stiamo recuperando tradizioni. È bello vedere i nostri ragazzi lavorare insieme e studiare il passato, senza imposizioni.

Cari consiglieri, ricordatevi che abbiamo vinto le elezioni per governare questo ente locale con orgoglio. Siate sempre orgogliosi di ciò che fate e di ciò che siamo. Non ho altro da aggiungere, grazie.

IL SINDACO

Fausto Conforti

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Ultimo aggiornamento:Mercoledì, 24 Settembre 2025