Buon pomeriggio a tutte e a tutti. Grazie al Presidente della Provincia di Brescia per averci aperto la Sala Sant’Agostino, grazie al Consigliere Provinciale Tommaso Brognoli per la sua presenza e per il suo impegno a fianco dell’agricoltura, delle attività produttive e commerciali del nostro territorio. Un saluto riconoscente alla regista Beatrice Faedi, al presidente della Cooperativa La Mongolfiera Palmino Mancini e alla dottoressa Elena Danesi dell’Azienda Consortile Sud Ovest Bresciano; grazie alla stampa, alla dottoressa Dea Antonelli - Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Lograto, agli insegnanti, agli studenti, ai produttori, ai volontari, ai cittadini di Berlingo, ai nostri Consiglieri Comunali e dipendenti che rendono possibile questo progetto.
Quando parlo di Pestöm non parlo soltanto di un impasto, di un sapore o di una ricetta. Parlo di mani che si ricordano, di odori che richiamano storie, di gesti che si ripetono come un rito domestico. Il pestöm è un filo che attraversa le nostre famiglie, i nostri pranzi, le nostre stagioni; è la traccia materiale di una memoria che vogliamo custodire e rendere viva. Da quella memoria è nato un festival che, dalla prima edizione del 2021 a oggi, ha saputo trasformare ricordi familiari in progettualità collettiva, in occasioni di incontro tra arte, scuola, impresa e solidarietà.
Questa quinta edizione — dal 23 al 26 ottobre — è un passo avanti e insieme un abbraccio: un passo perché consolidiamo format, reti e professionalità; un abbraccio perché chiamiamo la comunità intera a riconoscersi e a partecipare. Abbiamo scelto due slogan che dicono molto del nostro modo di intendere il lavoro culturale: “Parla
come mangi”, per ricordarci la forza della chiarezza, della semplicità e dell’autenticità; e “La storia di un gusto nella Terra di Mezzo”, per collocare il nostro progetto nella geografia affettiva e produttiva che ci caratterizza.
Non è retorica parlare delle scuole: gli elaborati degli alunni della primaria e della secondaria sul tema dei giochi di una volta, i laboratori, i disegni, i racconti sono per me la parte più vera del festival. I bambini e i ragazzi non sono un pubblico passivo: sono tessitori di senso. Nei loro lavori ho visto mani raccontare, voci recuperare nomi dimenticati, volti illuminarsi nel ricordo di un gioco o di una ricetta. Lavorare con loro significa seminare radici perché il futuro non sia un estraneo, ma il naturale proseguimento di ciò che già custodiamo.
L’inclusione non è un’aggettivazione, è pratica quotidiana. Lo spettacolo “La libreria del mistero” con la Cooperativa La Mongolfiera non è un segmento del programma: è la cifra morale di ciò che vogliamo essere. Vedere sul palco donne e uomini di diverse età, capacità e sensibilità che costruiscono insieme lo stupore teatrale è la prova che l’arte sa fare comunità, sa dar forma a relazioni che ampliano il senso di appartenenza. Le nostre iniziative benefiche — le cene il cui ricavato sostiene scuole e cooperative — sono gesti concreti che traducono cultura in cura reciproca.
Agli imprenditori agricoli, ai ristoratori, ai commercianti dico: siete l’anima concreta di questo progetto. La vostra scelta di puntare su qualità, tipicità e ospitalità è la leva che trasforma una festa in sviluppo. Le pizzerie che proporranno la Pizza al Pestöm, le aziende che aprono le loro porte per show-cooking e degustazioni, i bar e i locali che ospitano concerti: insieme costruiscono una filiera fatta di bellezza e lavoro. Chiedo loro di continuare a innovare mantenendo intatta la cura del prodotto e del territorio, perché è da questa attenzione che nasce la reputazione di un intero luogo.
Guardiamo al futuro con concretezza e con speranza. Il Festival Pestöm vuole essere laboratorio: sperimentiamo pratiche sostenibili, percorsi didattici replicabili, modelli di inclusione che possano diventare patrimonio della nostra provincia. Continueremo a tessere relazioni con istituzioni, associazioni e fondazioni per trovare risorse e idee
che rendano strutturale ciò che oggi è evento. Il nostro obiettivo è che la manifestazione non finisca con la sua chiusura annuale, ma diventi fenomeno che permea la vita quotidiana del paese: mercato, scuola, agricoltura, turismo e cultura
che si parlano e si sostengono.
A voi cittadini chiedo di partecipare con passione: venite alle mostre, sedetevi alle cene solidali, portate i vostri figli al Ludobus, ascoltate un concerto, fermatevi a un incontro DiVino. Portate con voi i nonni, fate raccontare le storie che custodiscono, raccogliete i sapori che vi parlano di casa. Solo insieme possiamo trasformare una
tradizione in un orizzonte condiviso.
Concludo con un impegno: come sindaco continuerò a lavorare perché il Festival Pestöm non sia solo un momento, ma un processo che rafforza la nostra comunità, che valorizza le nostre imprese, che offre agli studenti strumenti per comprendere e costruire il loro futuro. La Terra di Mezzo ha un cuore antico e mani giovani: facciamo
sì che la loro intesa diventi la forza che ci guida.
Vi ringrazio per essere qui, per il vostro tempo e per la vostra fiducia. Vi aspetto a Berlingo dal 23 al 26 ottobre per celebrare insieme il gusto che ci racconta, l’arte che ci unisce e la comunità che desideriamo costruire.
IL SINDACO
Fausto Conforti